PRESENTAZIONE UFFICIALE DELLE SQUADRE

Il Presidente Vannini (già bifantacampione) è orgoglioso di presentare ufficialmente la nuova squadra che tenterà di riportare a casa Vannini il titolo più ambito.
C'è bisogno di riscattare la passata stagione, segnata da esoneri e tante brutte figure; per fare ciò la dirigenza ha pensato di tornare a puntare sui giovani (in particolare sull'inesauribile serbatoio balcanico), da sempre pallino del Presidente, e su un calcio sudamericano.

Signori comincia ufficialmente l'avventura del RACING MISTRAL!

La dirigenza ha deciso di affidare le redini della squadra ad un giovane allenatore, Kobe Santiago, che dopo essersi fatto le ossa nella Championship e nella Liga, ha deciso di accettare la sfida propostagli dal Presidente Vannini.

Oltre ad una rosa di primissimo livello (centrocampo estremamente tecnico, fulcro del gioco di Santiago), la presidenza ha voluto anche regalare uno stadio nuovo di zecca per la sua squadra, il Lokapala Stadium sarà la casa delle furie rosse.

La squadra è già in aeroporto in partenza per Is Cuccureddus, luogo scelto per il ritiro precampionato, dove i nostri campioni potranno cominciare a conoscere il credo calcistico del nuovo allenatore e dove verranno testate le nuove geometrie di gioco.

VI SPAZZEREMO VIA TUTTI, IL VENTO SOFFIA ALLE NOSTRE SPALLE!

PRESENTAZIONE ROSA OLD FIRM HOOLIGANS 2011/2012

C’era una volta un Sogno.

E una trentina di giocatori messi insieme così, un po’ per caso e un po’ per gioco, chiamati ad affrontare il campionato più difficile e bello di sempre: la Milingo Cup.

Sorrentino, Garics, Ceccarelli, Stendardo, Von Bergen.
Guberti, Schelotto, Rigoni, Grossmuller, Nainggolan, Poli.
Zarate, Bogdani, Eder, Pepe, Kozak, Coutinho.

Nessuno di loro proveniva da squadre blasonate e con la bacheca piena di titoli. Nessuno di loro aveva mai vinto niente in carriera. Mai. Erano piuttosto abituati a lottare per non retrocedere, a salvare se stessi e la propria squadra da una stagione non certo esaltante fatta di ombre, più che di luci. In assenza di grandi disponibilità finanziarie ed entroiti pubblicitari, non c’era molto altro cui sperare: i più bravi al massimo si spingevano fino a lambire le soglie europee, un risultato che durava giusto lo spazio di un mattino per lasciare poi campo alla solita legge non scritta che vuole che siano sempre i più forti a comandare, le formazioni piene di giocatori famosi, dal nome orecchiabile, le cui vicende dentro e fuori dal campo le puoi leggere sul giornale centinaia di volte.

Quelle squadre che hanno così tanti campioni che non sanno più neanche dove farli allenare e che pagano. E anche bene. Un mondo che vive di luci, mondanità, autografi, flash, macchine di lusso e gossip. Nessuno però immaginava quello che stava per accadere: anche Hollywood, un bel giorno, è stata messa a tacere.

Un giorno, per un secondo, quel mondo non esisteva più.

Quel giorno, in quel secondo, tutta l’attenzione dei media si era fermata su un campo da gioco alla periferia di Belfast, nella parte cattolica e legata alla Repubblica d’Irlanda, dove ogni giorno monta la protesta contro il dominio inglese e dove continuano ancora oggi gli scontri tra opposte fazioni, nonostante le comuni radici. Una lotta fratricida che ha lasciato il segno: sui muri e sulle case, nelle piazze e nelle strade. E in uno stadio, duramente messo alla prova dal conflitto.

Circondato dalle case popolari con i panni stesi alle finestre a fare da quadro, dotato di una capienza minima ma pur sempre significativa, quel pezzo di terreno da poco reso in erba sintetica e dedicato a Bobby Sands è stato teatro di una delle pagine più belle della storia del calcio: la vittoria in campionato, per la prima volta nella sua storia, della formazione di casa, la Old Firm Hooligans: 44 punti, 13 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte e il migliore attacco del campionato.

Numeri impressionanti. Nati nello scetticismo generale e che invece hanno significato qualcosa di storico.

Ora quei giocatori non ci sono più.

Alcuni, spinti dalle grandi offerte piovute su di loro, sono andati via a caccia di successi altrove. Altri sono rimasti: Gillet, Abate, Mauri, Brocchi, C.Ledesma, Zarate, Rocchi, Kozak. Altri ancora sono arrivati e hanno fame. Fame di vittorie, successi, titoli. Voglia di riscatto, rabbia, dolore.

Voglio incidere il loro nome nella Storia ed essere ricordati per quello che erano: giovani ribelli alle prese con le proprie ambizioni.

Ci credono. E noi con loro.

C’era una volta un Sogno. E c’è ancora.

Old Firm, il mio Sogno - la mia Vittoria.

Il presidente Cenci, già presentatosi il giorno dell’iscrizione alla stagione 2011/12, annuncia con fierezza i nomi dei giocatori che porteranno alto lo stendardo della Brigate Rozze FC. Un compito importante è stato affidato loro: guadagnarsi sul campo la fiducia dei tifosi, il rispetto e la stima degli avversari, la gioia nella vittoria, ma anche la gloria nella sconfitta. In una competizione in cui “non si fanno prigionieri”, certo i “rozzi” non si tireranno indietro, pronti a vendere cara la pelle.
Oramai tutto è pronto, poco più di 72 ore ci dividono dall’inizio di un’avventura che vedrà protagonista questo club, nella buona e nella cattiva sorte. A breve verrà annunciata la prima formazione (ancora segreta) schierata dal mister Gasperino, per ora possiamo solo annunciare che sarà uno schieramento atto ad offendere, visto che <chi mena pe’ primo, mena du’ vorte!>, Gasperino dixit.
A questo punto non ci resta che aspettare per scoprire le sorprese che ci riserva il futuro.

PS: in occasione della prima giornata di campionato, prima dell'inizio della partita, verrà presentato l'inno ufficiale della squadra!

Il presidente Manlio Sgalambro è lieto di annunciare il nuovo ridimensionamento di monte ingaggi ed ambizioni della società in seguito alla decisione di aggiungere alla sua biblioteca la nuova edizione dell'Enciclopedia Curdo-asburgica redatta dal monaco Uzbeko Sbrisio di Lalleria.
Confidando nella comprensione dei tifosi,il Ds Mariottide ha deciso di lasciar partire Zlatan Ibrahimovic,rinchiuso da tempo immemore nelle segrete della cantina di sua nonna,per far spazio al giovane e promettente Destro,pupillo di casa Sgalambro.

Per tener fede all'obbiettivo Retrocessione,il presidente ha deciso dopo sofferta riflessione di rescindere il contratto con Mister Galeone,assicurandosi con una trattativa-lampo le prestazioni di mister Gigi Mestizia,già noto per i suoi clamorosi insuccessi con la rappresentativa senile del centro anziani di Valle Aurelia,dove concludono la propria "carriera" i tesserati a vita dell'Atletico.

Anche quest'anno, per l'usuale presentazione della squadra, il presidente de Persis sr. ha scelto il basso profilo. Seguendo l'esempio del suo grande amico Aurelio 'ciccio' de Laurentis, il patron delle Carogne ha voluto organizzare una festicciola senza pretese presso lo storico impianto del Deportivo: lo stadio "B. Craxi Esiliato". Ovviamente i tifosi hanno risposto in massa all'annuncio del loro presidente, riempiendo in ogni ordine di posti i 27 seggiolini disponibili, comprese le sedie di legno per i disabili. Presenti al gran completo i due gruppi storici della tifoseria carognana: il gruppo 'Pedeske', frangia di estrema destra, che ha portato il suo classico striscione "Nè stile inglese nè lame in mano: ultrà Deportivo vecchio stampo", e i ragazzi della Brigata SfaCHElo, di estrema sinistra, moderatamente ubriachi e faziosamente contrari. Presenti anche alcuni ragazzi con lo striscione "tagli, precariato, privatizzazione, eccoci quindi in LIQUIDAZIONE", che avevano perso il corteo dello sciopero generale CGIL...

Abbondanti ovazioni e tafferugli hanno poi accompagnato la presentazione della squadra, povera di conferme e ricca di nuovi innesti. Ma un vero tripudio di fischi e seggiolini lanciati si è scatenato all'ingresso in campo di Mario Do Nascimeto, consigliere personale del presidente De Persis e, secondo molti, vero responsabile della sfiga atavica del club, ormai da molti anni primo fra i non premiati in quasi tutte le competizioni.

Il presidente ha voluto spendere alcune parole in favore del suo consigliere ma, sommerso da bordate di fischi, ha preferito interrompere la sortita distribuendo porchetta e fegatelli gratis per guadagnare consensi.

L'allenatore Osea Lo Verme ha preso poi la parola per spiegare il suo credo tecnico-tattico, ma in quel momento uno sbadato inserviente ha acceso per errore la miccia dei fuochi d'artificio: 40 minuti di Santa Barbara e nessuno ha capito nulla.

Sazi e frastornati, i tifosi hanno ripreso la strada di casa, pronti all'inizio di una nuova, avvincente stagione.

Alè Deportivo! Anche quest'anno il terzo posto non ce lo leva nessuno!!!

In seguito alle vistose contestazioni di mercoledì alla sagra del Casatiello di Sarno da parte della Curva RUT(ricordate i temibili HOOLLIGANS che umiliarono la KOP nella gara di peti ad Anfield Road l'anno scorso?Ecco,sono loro),il CDA dell'Atletico,riunitosi in fretta dopo le Piccole Orme ha deciso di affidare a Manlio Sgalambro il ruolo di AD e PR della società,confidando per il rapporto con la stampa nelle straordinarie doti di chiarezza e sintesi mostrate nella stesura dei testi dell'amico Franco Battiato;
pertanto,dopo attenta riflessione la patata bollente della presidenza ritorna al redivivo Mariano Giusti,rientrato dal soggiorno estivo nella clinica Psichiatrica "Sussurri d'estate" Sulla Roma-L'Aquila;
il neo-presidente è parso in forma smagliante,tanto da rivelarci di essere completamente cambiato grazie a uno straordinario incontro....

di seguito il link con le sue dichiarazioni:

www.youtube.com/watch?v=Wgfx0RNYKBA

Il Presidente nonchè allenatore nonchè direttore tecnico nonchè direttore sportivo nonchè scorpacciagamberi Valerio Caricchio è orgoglioso di presentare ufficialmente la squadra per la stagione 2011-2012. La Belzebù, VINCITRICE della Champions League e della Coppa Marrazzo è scierata per le nuove battaglie e per condurre le armate delle tenebre in questa avventura ha pensato bene di richiamare il proprio fidato vice allenatore Vincent Sabella, che a maggio era stato tentato dalle sirene della federcalcio argentina. Insieme a lui, abbiamo il piacere di annunciare il glorioso ritorno di Simone Vergassola, vera e propia bandiera della Belzebù con la mitica maglia n° 17, oltre a quelli graditissimi di Kjaer, Almiron e Biabiany. Allo stesso tempo sono stati riconfermati alcuni punti cardine della squadra vittoriosa della passata stagione che tante vittime ha mietuto: Julio Cesar, Castellazzi, Mantovani, Olivera e Diamanti.
Con loro e le nuove forze fresche appena reclutate dall'asta di Villa De Persis, siamo pronti a dare battaglia da qui alla fine!

BELZEBU' coven:

STADIO: "Inferno Stadium" capienza: infinitemila anime

PRESIDENTE / ALLENATORE: VALERIO CARICCHIO
VICE ALLENATORE: VINCENT SABELLA
CONSULENTE ESTERNO DI MERCATO: CARLETTO MAZZONE
ADDETTO STAMPA: TROGOLINDO PERASECCA
MOTIVATORE TEAM: ALVIN IL NANOTROTTOLO
MEDICO SOCIALE: PLACEBO MENGELE
MASSAGGIATORE: CARROZZIERO METACARPI
MAGAZZINIERE: ERITREO CAZZULATI
RESPONSABILE LOGISTICA TRASFERTE: CARONTE
CONSULENTE LEGALE: KEANU REEVES
CUOCO: MONSIEUR OURALPHE
BRACCIO ARMATO DI PERSUASIONE: SARCOPEDONTE CAVOLACCI E GIANSCOMPIGLIO RUBAMAZZI

viva viva Belzebù, tutti gli altri affancù